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Cima Vallon Bianco & Laghi di Limo - di Annalisa Fregonese

Writer's picture: Daniele Izzo Daniele Izzo

Updated: May 18, 2020

Una domenica a spasso con il CAI di Treviso nel Regno di Fanes.

 

Un weekend di qualche anno fa e una proposta del CAI di San Polo di Piave (Treviso): ‘Vieni con noi questa domenica a Vallon Bianco’. Invito allettante: sapevo essere un ambiente di grandiosa bellezza. Ma sapevo, anche, in partenza di dover rinunciare alla ferrata: avevamo con noi ospite un amichetto di mio figlio, 13 anni, poco avvezzo all'alta montagna.

Partenza di buon mattino: dal passo Falzarego direzione Valparola finché si scorge la Capanna Alpina. Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio, inizia il bello: la salita. E', indubbiamente, questa la parte più faticosa di tutto il trekking: il sentiero 11-17 che s’inerpica sul fianco del monte. Un dislivello di circa 500 metri per arrivare in quota. Avvio preso con calma, condito da molte soste ed incoraggiamenti ai bambini.

Noi ci abbiamo impiegato un’ora e 45 minuti (ma chi è allenato può tranquillamente farcela in un’oretta).

Valicato il passo ci siamo trovati proiettati in uno scenario di rara bellezza: un altopiano verdeggiante a far da contrasto ad un cielo azzurro, alberi sparsi, prati umidi che trasudavano acqua, sul fondo un rio trillante. Sull’alpeggio, a quota 2100m circa, si prosegue senza difficoltà grazie, in pratica, all’assenza di dislivello; pochissime le persone incontrate, grazie anche alla vastità dell’ambiente. Raggiunta Malga Fanes … sosta. I bambini hanno fame ed a saziarli ci sono i semplici ed appetitosi piatti di malga!

Ci stendiamo sull’erba, in attesa che arrivino altri amici, partiti molto presto al mattino, ma che hanno fatto la ferrata del Vallon Bianco. Eccoli che arrivano: subito raccontano entusiasti di vedute spettacolari sulle Tre Tofane, camminamenti della Grande Guerra, panorami immensi. Li lascio a riposare e mi avvio in solitaria verso i laghi di Limo: insieme paesaggisticamente simpatico ma troppo affollato per i miei gusti. Passiamo oltre: una breve discesa ed eccomi al Rifugio Fanes (2060m), ampio e ben attrezzato. Mi concedo una pausa per una birretta fresca e poi via di nuovo: in questo paradiso terrestre sei esortato a fermarti il minimo indispensabile. Risalita! Passo di Limo e nuovamente Malga Fanes. Ecco il resto della comitiva.


Ci rimettiamo in marcia per il rientro, Capanna Alpina ci aspetta. Raggiunte le auto riprendiamo la strada di casa, ma al passo Falzarego la sosta è d’obbligo. Gli amici del CAI allestiscono un paio di tavolini sui quali compaiono pane e salame, formaggio, un buon bicchiere di rosso. Perfetto! A conclusione di una giornata meravigliosa!

Mio figlio, che ora ha 17 anni, se la ricorda benissimo.

Avvalorando ciò che sostengo: invece di regalare giocattoli o dvd, donate emozioni.


Annalisa Fregonese

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