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Monte Santa Croce (543m) - Batteria Militare

Writer's picture: Daniele Izzo Daniele Izzo

E’ un Golfo nevrastenico quello di La Spezia. Ha un carattere ed un’anima schizofrenica danzante tra un litorale che si specchia negli occhi meravigliati di migliaia di viaggiatori ed un entroterra che può sfuggire allo stupore del viandante che capir non sa il folle danzante spirito Spezzino.

 

Correva l’anno 1928, sull’Italia ed il mondo intero spiravano già venti di guerra, ed il Golfo della Spezia aveva la necessità di proteggere ed essere protetto al tempo stesso. Appositamente, quindi, fu costruita una ‘Batteria’ sul Monte Santa Croce (543m). Innovativa per l’epoca, si adattava perfettamente alla conformazione del territorio collinare spezzino. Nascosta, tanto che non fu progettata nessuna strada carrabile che portasse ad essa (solamente nel 1939 verrà costruita una teleferica che ne permettesse l’approvvigionamento). Armata, con cinque cannoni Ansaldo da 102 mm, costruiti a Genova nel 1918, utilizzabili sia come contraerea che come antinave.

Correva l’anno 1945, la guerra era finita. La batteria viene dismessa, ma la sua posizione, così poco raggiungibile, non permise di disarmarla; così gli armamenti vennero semplicemente smontati e lasciati sul posto.

Corre l’anno 2020. Saliamo al Monte Santa Croce e ripercorriamo un pezzo di storia cittadina.

Partenza: Via Monfalcone, La Spezia (20m)

Snodi:

1) VIA MONFALCONE - VIA DELLE CINQUE TERRE (LITORANEA)

Votati all’anticonformismo non scegliamo la classica via di salita al Monte Santa Croce (Sent. 525 CAI La Spezia), bensì un sentiero non segnato, solamente accennato, che collega Pegazzano, la città, con la vetta. Partenza, quindi, dall’ormai canonica via Monfalcone. Percorso un kilometro (e poco più) di centro abitato, siamo alle porte di Pegazzano: lo Sprugola scorre (poco, a dir la verità!) alla nostra sinistra, mentre la destra è ingombrata dal nostro obiettivo. 500 metri di dislivello sovrastati da un piccolo cono, un puntino, che, alla nostra vista, unisce i due pendii, simmetricamente perfetti, della collina. Prendiamo via Fabio Filzi e la percorriamo fino ad incocciare l’indicazione ‘Scalinata Belvedere’: si è la nostra via! Belvedere poco, in realtà; il nome andrebbe cambiato in (scusatemi il termine) ‘Belsedere’: il profilo altimetrico di questa serie infinita di scalini recita imbarazzante 200m di ascesa in poco più di 500m di percorrenza. Sottolineo: imbarazzante! Terminata la scalinata, una strada asfaltata continua la salita, in un modo più graduale fino a sfociare sulla Strada Provinciale delle Cinque Terre, in arte la ‘Litoranea’ (siamo approssimativamente qualche curva dopo il ristorante ‘Paradiso del Golfo’).


HDR of Peak's Flowers

2) VIA DELLE CINQUE TERRE (LITORANEA) - MONTE SANTA CROCE

A questo punto ci suole il dubbio che la non canonicità del sentiero vada di pari passo con la poca panoramicità. Finora, infatti, la veduta d’insieme dal sentiero la definirei a sprazzi: qualche chiazza di mare, qualche chiazza di Monte Parodi, qualche chiazza di Golfo. Nulla più. E svoltando a sinistra dopo 100m di strada provinciale, il discorso non sembra cambiare: l’itinerario si snoda quasi interamente all’ombra di faggi, castagni, piante di alloro e di agrifoglio. Il sole fa veramente fatica a riscaldare le nostre teste.

Lasciando ai mugugni da spezzino vero il tempo che trovano, ora c’è da fare attenzione al percorso: infatti, dopo due curve, la strada si biforca ed il sentiero, già prima non segnalato dai canali ufficiali, diventa un viottolo appena battuto. Teniamo la destra. Scegliamo il bosco. A parte qualche sterpaglia da evitare, il sentiero rimane comunque ben pulito e, dopo un primo tratto in falsa pendenza, quasi miraggio di discesa, comincia a salire in maniera violenta. In poche decine di minuti si arriva al primo spiazzo.

Una sensazione di calore avvolge la pelle: il sole; una sensazione di stupore gli occhi: il panorama. Una roccia è stata posta li, a strapiombo sulla città, evidentemente dal Golfo stesso per invitare tutti, persino i più ignavi, a guardarlo. Non possiamo che salirla e raccogliere l’invito. Conclusasi la panoramica riappacificazione col sentiero, teniamo la destra nuovamente dentro il bosco. Ma stavolta per poco: un solo tornante e siamo un’altra volta alla luce. Pur essendo ai piedi di una cava naturale sovrastante il Porto della Spezia sul lato di ponente qualora chiudessimo gli occhi il forte di odore di mirto ci trasporterebbe facilmente in Sardegna. Incontriamo, quindi, i primi resti della Batteria Santa Croce: il primo posto di guardia, la parte inferiore del bunker ed un lavatoio in pietra arenaria.


Ci siamo quasi. Saliamo gli ultimi gradini che ci dividono dalla vetta e conquistiamo la parte più alta della collina dove giacciono i resti di un cannone con relativa base di ancoraggio, la parte superiore del bunker e una torretta di avvistamento che emerge dalla vegetazione. Il panorama è grandioso: dalla piazzola a 543m si ha una visuale impagabile di tutta La Spezia e dintorni, con esattamente di fronte le Alpi Apuane (in giornate di poca foschia non è così raro vedere gli Appennini fino al Cerreto e la costa fino a Livorno).

3) MONTE SANTA CROCE - STRADA PROVINCIALE CINQUE TERRE (LITORANEA)

Come sempre, la cima è soltanto la metà del cammino. Bisogna scendere. Ripercorso a ritroso il sentiero fino alla roccia strapiombante, questa volta teniamo la sinistra e, superato il folkloristicamente spezzino ‘Rifugio da Robè’, possiamo assaggiare con mano un altro segmento di storia della città: la Teleferica (costruita nel 1939, essa assicurava l’approviggionamento della Batteria). Camminare, si sa, è conoscere. E nella conoscenza le branchie del sapere sono le più varie. Capita per cui di passare dalla storia alla geologia in pochi passi, in pochi metri.

Grotta Carsica

E’ possibile, quindi, ammirare il Monte Santa Croce più puro, che nasconde nelle viscere le vene di Portoro (o Marmo di Portovenere) e mostra in superficie una ricchezza di fenomeni naturali: da quelli carsici (doline, campi carreggiati, campi a massi ...) a quelli botanico-forestali (orchidee protette, boschi di leccio…). Drriiiiin! La campanella. La lezione geomorfologica sul Monte Santa Croce è finita: siamo nuovamente sulla Strada Provinciale delle 5 Terre.

4) STRADA PROVINCIALE CINQUE TERRE (LITORANEA) - VIA MONFALCONE

Finiamo la discesa assecondando quel pizzico di voglia di gradini e sentieri sempre insito dentro di noi e collegandoci al capolinea alto del Sent. 527 tra Coregna a Fabiano. Transitiamo all'ex Fornace, incocciamo via della Lizza e raggiungiamo il sottovalutato borgo di Fabiano Alto (184m). Ultimo giro signori: per la scalinata "A. Marani" arriviamo a Fabiano, partenza della Strada Provinciale delle Cinque Terre. Non resta che rincasare in direzione via Monfalcone.

Arrivo: Via Monfalcone, La Spezia (20m)

 

Dopo le parole è giunto il momento dei NUMERI!

Lunghezza: 11,2 km

Durata: 3h55

Dislivello totale: 752m

Difficoltà: E

Punto più alto: Monte Santa Croce (543m)

Punto più basso: Fabiano basso (3m)

Periodo consigliato: estate

Coordinate:

Geografico 44.112565, 9.800093 UTM 32T 564025 4884686

 

COME ARRIVARE? In macchina: Autostrada: uscita Santo Stefano di Magra - segui A15 in direzione di A15 Autostrada della Cisa/Via Giosuè Carducci/Viadotto Carducci a La Spezia - continua su Via Giosuè Carducci. Prendi Viale Italia e Viale Giovanni Amendola in direzione di Via Monfalcone.

Parking: E' possibile parcheggiare gratuitamente in località.

Bus: è possibile raggiungere la zona sia con l'autobus n°12, scendendo a Rebocco, sia con l'autobus n°1 scendendo a Pegazzano.

 

Ed infine: CONSIGLI UTILI:

1) Non vi sono fonti d'acqua lungo il sentiero

2) Ad esclusione dei mesi estivi, si raccomanda vestiario a strati, poichè il sentiero è quasi tutto nel bosco e all'ombra durante tutto l'arco della giornata.


per scaricare il GPX: https://www.outdooractive.com/it/route/sentiero-alpinistico/cinque-terre-golfo-dei-poeti/monte-santa-croce-543m-/165938974/#dmdtab=oax-tab2

 

Vi lascio con il video del trekking, edito da @matteotognetti!


Grazie della lettura,

Alla prossima avventura!

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