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Monesteroli - 'Stairway to Heaven'

Writer's picture: Daniele Izzo Daniele Izzo

E’ un Golfo nevrastenico quello di La Spezia. Ha un carattere ed un’anima schizofrenica danzante tra un litorale che si specchia negli occhi meravigliati di migliaia di viaggiatori ed un entroterra che può sfuggire allo stupore del viandante che capir non sa il folle danzante spirito Spezzino.

 

“L’uomo ti costruì pietra su pietra, or ridiscendi al mar, non trattenuto da prometei umani incatenati. Pampini verdi ed acini infuocati, tra i sassi brulli di Tramonti ascoso, sono spenti ricordi inariditi.

Prende con man dolosa la natura ciò che fu tolto a lei nei tempi andati: scende e ruina poggio dopo poggio verso il bel mar che assale e che disgrega. L’antico leccio torna a sua dimora, verde selvaggio copre ormai la china là dove un dì vedevasi la vigna.

Il vecchio contadino si dispera: ode del padre il triste urlar nel vento quasi volesse esprimere il tormento per questa terra tanto amata e cara.”

Giancarlo Natale, storico e poeta innamorato di Tramonti


Il piccolo borgo ligure di Monesteroli. Una scalinata. Il mare ed il cielo. Vi starete chiedendo: che cosa accomuna tutte queste cose? Facile: un sentiero. O, meglio, una vera e propria ‘Stairway to Heaven’, scomodando i Led Zeppelin. 1200 scalini e la sensazione che si buttino direttamente in mare. Che facciano ‘un tuffo dove l’acqua è più blu, sempre più blu’, citando Lucio Battisti. Una scalinata che dal mare sale in cielo e viceversa, a seconda di quale sia la vostra immagine di paradiso. Esempio lampante che (quasi) sempre nel trekking fatica e sudore vanno di pari passo con meraviglia e stupore.

Siamo in Liguria. Siamo nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. Siamo pronti ad affrontare la ‘Scala Grande’ di Monesteroli!

 

Partenza: Piazzale dinanzi l’ex caserma della Forestale (Strada Statale Litoranea 370 della Spezia - 307m)


Fine settembre. L’aria è frizzantina. È un sabato, ma i grandi flussi di turismo che ormai da una decina di anni attirano presenze nello spezzino si sono quietati. È sicuramente, in una giornata bella ma fresca come questa, il periodo migliore per godere delle bellezze del territorio ligure. Lasciata la macchina nel parcheggio antistante l’ex caserma della Guardia Forestale, siamo pronti a partire.

Dallo spiazzo prende origine, in direzione sud, la diramazione per Fossola (la strada è asfaltata, anche se privata poiché chiusa al traffico per i non residenti), alla fine della quale si trova la partenza vera e propria del trekking. Sentiero 535. Una mulattiera scalinata scende, tra una verdeggiante macchia mediterranea, fino a costeggiare un piccolissimo nucleo abitato, al cui centro si erge la Chiesa dell’Angelo Custode. Una piccola e rustica chiesetta che apre al pubblico solamente una volta all'anno, durante la festa patronale.

Proseguiamo inoltrandoci in una foresta di lecci, punteggiata dal rosso dei corbezzoli e da un tappeto di foglie che accarezza gentilmente i primi gradini della mulattiera mangiati dal tempo.

Tramonto tra i tetti di Fossola

Il mood sembra, fin qui, essere quello di una passeggiata lungo mare, per intenderci. Il tratto finale, però, imboccante il paese, lancia un avvertimento. ‘Din Don’: non sarà una passeggiata di piacere. Il sentiero si fa più ripido. Scosceso ed esposto. Tanto che il comune ha dovuto provvedere alla costruzione di una ringhiera atta ad evitare brutti scherzi del destino.

Fossola (242m), un nucleo di casette instancabilmente aggrappate alla costa che tradiscono l’amore degli abitanti per questo luogo difficilmente magico, sembra porci un quesito: ‘Che direzione intendete prendere?’. Da qui, infatti, oltre il sentiero che continua per Monesteroli, un’altra scalinata, meno famosa, conduce in poco più di mezz’ora verso lo Scalo di Fossola (NB! Ora l’imbocco è identificato da alcune scalinate in metallo e da un cartello secondo cui il percorso è interrotto dopo 150 metri. Non sono sicuro della sua effettiva percorribilità). Ma noi abbiamo in mente soltanto una serie di lettere ed un numero: Monesteroli, 1200. Un ampio ed agile traverso, quindi, con impagabile vista mare, ci porta direttamente all’imbocco della Scala Grande’. Il tracciato è bellissimo e, fin qui, molto semplice. Taglia a mezza costa, in piano o con brevi saliscendi, tra arditi terrazzamenti e muretti a secco (caratteristica del luogo) che offrono panorami difficilmente dimenticabili. Dopo 1h di cammino siamo al dunque: sfociati nel Sentiero 536, un cartello informa la partenza della scalinata.

‘La scala grande è un monumento alla fatica dell’uomo nello scosceso territorio di Tramonti. Un ripido percorso su un costone affilato sino alle ultime cantine nel caratteristico nucleo contadino’

Le vostre gambe sono autorizzate a tremare di fronte alla citazione. Ma la testa no. Lei deve riflettere su quale sforzo abbia richiesto realizzare un’opera di questo genere. È questo il messaggio che il cartello desidera comunicarci. La vera fatica. I primi gradini della scalinata, comunque, sono abbastanza agevoli (per lo meno confronto a quelli che verranno in seguito), piuttosto larghi e non eccessivamente alti. Man mano che si scende, però, questi diventano sempre più alti e la scalinata, nel suo complesso, veramente ripida. Fermiamoci un secondo. Ora è possibile capire. Sembra veramente che la scalinata dal cielo si tuffi in mare, e viceversa.

Gradone, dopo gradone, la macchia mediterranea ai lati del costruito lascia spazio ai caratteristici tetti color rosso acceso del borgo di Monesteroli. 30/40 metri di dislivello ed un sentiero ai limiti dell’inagibilità ci dividono ancora dalle cristalline acque del Mar Ligure. Obbligatorio fare attenzione! Chi non è ben allenato, soffra di vertigini o non abbia l’attrezzatura giusta deve accontentarsi della visita al borgo!

Rinfrescati da un veloce bagno, ci rivestiamo in fretta e furia: la sera sta calando ed essendo settembre non fa più tutto questo caldo. È evidente come il nostro personal trainer naturale abbia previsto per noi oggi il più difficile dei ‘leg day’. La ‘Scala Grande’ vista da sotto sembra in muro di pietra. E chiedere ad un contadino del luogo lumi sulla possibilità di tornare su in carrucola non sembra un’idea valida, in fin dei conti. Quindi gambe in spalla e fiatone al comando: si rientra!


Arrivo: Piazzale dinanzi l’ex caserma della Forestale (Strada Statale Litoranea 370 della Spezia - 307m)

 

Dopo le parole è giunto il momento dei NUMERI!

 

COME ARRIVARE?

In Macchina: Autostrada A15: uscita Santo Stefano di Magra - prendere raccordo autostradale in direzione La Spezia - seguire 'Viale Italia' fino a incrocio con 'Viale Fieschi' - svoltare su 'Viale Fieschi' - svoltare su Strada Litoranea n°370 - dopo la Galleria Biassa il parcheggio è sulla sinistra.

Parking: è possibile posteggiare nello spiazza antistante l'ex caserma della Guardia Forestale.

Bus: non è possibile raggiungere la zona di partenza del trekking tramite mezzo pubblico.

 

Ed infine, CONSIGLI UTILI:

Approvigionamento acqua: non sono presenti fontane e/o punti ristoro lungo il tragitto.

Aree Attrezzate/Punti Ristoro: data la complessità e la durezza nel territorio non sono presenti ne aree attrezzate ne punti ristoro.

  • ATTENZIONE! in questa zona dello spezzino gli ultimi tratti dei sentieri (quelli che portano direttamente al mare, per intenderci) sono spesso crollati e/o inagibili. Prestate attenzione e munitevi di necessaria attrezzatura nel caso in cui decidiate di affrontarli.

 

Per scaricare la traccia GPX:

 

Grazie della lettura,

Alla prossima avventura!

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