Tributaria di sinistra della Valle di Livigno, la Federia è rimasta ‘come mamma l’ha fatta’. Inaccessibile. Inospitale, di inverno: adibita esclusivamente a teatro natural silenzioso di slavine e valanghe. In primavera lo sciogliersi dei nevai la riconsegna agli amanti dell’outdoor non diversa da qualche mese prima, quando, in autunno, la mano bianca l’aveva sottratta alla voglia d’escursione dei gitanti. La facile fruibilità dei sentieri (di qualsivoglia natura: trekking, mtb, vie ferrate, alpinismo) e la natura incontaminata ne fanno una tra le più apprezzate valli delle Alpi Retiche Occidentali. Protetto dalle catene del Cassana e del Laverone ad ovest, e da quella del Carosello 3000 ad est, il fondovalle si presenta bucolicamente caratterizzato da baite secolari (le Tee), prati curati e verdi pascoli, che risalendo gli scoscesi pendii delle montagne si perdono alle radici di radi boschi di conifere centenarie. L’omonimo torrente (ndr. Fedaria) corre fragoroso, rompendo il silenzio nel quale la zona è spesso immersa. Tutto sotto l’egida della vera e propria padrona della Valle: la Marmotta. All’uomo, ormai abituato al caotico vivere della città, sembrerà per un istante di essere in un mondo parallelo: addentrandosi nella valle, la rumorosa frenesia della vita urbana si allontana sempre più lasciando spazio ad una travolgente silenziosa pace. Benvenuti a Livigno: Benvenuti in Val Federia!
Partenza: Hotel Valtellina - Livigno (1810m)
Snodi:
1) HOTEL VALTELLINA - RIFUGIO LA CALCHEIRA
La centralissima via Saroch fa da sfondo commerciale alla partenza del trekking: passeggiamo, infatti, per la via centrale di Livigno, famoso in tutto il mondo per il centro dedicato allo shopping. Seppur non considerabile ancora trekking vero e proprio, questo primo tratto di cammino ci permette di cogliere la duplice anima del paese Valtellinese: da una parte la grande shopping mall, perennemente ravvivata da un’atmosfera mondana e festaiola; dall’altra le origini contadini e la mentalità alpina. Raggiunta la coda del paese, le abitazioni cominciano a diradarsi, l’asfalto a salire ed in pochi minuti si giunge alla partenza del trekking vero e proprio, nelle vicinanze del Rifugio la Calcheira.
2) RIFUGIO LA CALCHEIRA - CHESEIRA DA FEDARIA
Tra la miriade di percorsi che partono da questo punto, scegliamo il nostro: Sentiero 167.

A darci il benvenuto in Val Federia un primo strappo, seppur breve, di ripida salita che ci porta a costeggiare una chiesetta arroccata a quasi 2000m. Perdiamo quota, il torrente Fedaria rompe il silenzio col suo fruscio, ed un fittissimo bosco ci avvolge per poi diradarsi in prossimità della diga che regola il bacino idrico del ruscello sopracitato. Ci sentiamo osservati. Ma anche protetti. Alzando lo sguardo verso ovest è possibile capire il perché: il Monte Ometto (2788m) e Punta Cassana (3005) vegliano sulla valle. Piacevoli tornanti in discesa ci attendono. Un rivolo ci da l’opportunità di scaricare la sete e ricaricare le borracce. Senza cognizione di fatica, eccoci a ‘Plan de l’Isoleta’ (2061m): aree attrezzate, barbecue e verdi prati ci invitano al tavolo chiamato ‘pic nic’. Ma è ancora presto. Non abbiamo faticato abbastanza per meritarci soste e/o cibo. Seguiamo, quindi, il fondovalle e, superata la ‘Baitel de la Calcheira’ (antico bivacco alpino), attraversiamo un ligneo ponte (che, negli ultimi anni, si è fatto sempre più imponente vista la copiosità di acqua discendente dovuta allo scioglimento del nevaio presente sul Rio Laverone), porta d’ingresso sulla discesa finale per la Cheseira da Federia. ‘Pancia mia fatti capanna!’: consumare un pranzo qui non è un consiglio, ma un obbligo. Sciat, Formaggi fatti in Malga, polenta girata a mano ed un pizzico di sole: la ricetta in grado di portare in dietro le lancette dell’orologio che la Val Federia propone al gitante.

3) CHESEIRA DA FEDERIA - CAROSELLO 3000
Come spesso accade in montagna, ponderando tempo, meteo e fatica, dobbiamo operare una scelta: Sentiero 162 o 163? Il primo prosegue pianeggiante per alcuni kilometri per poi presentare un’ascesa quasi verticale; il secondo sale gradatamente il pendio della montagna per ricongiungersi al primo in prossimità della seggiovia sei posti ‘Val Federia’. Optato per la prima opzione (causa maltempo incombente preferibilmente da evitare sulla costa esposta del Sent. 163), proseguiamo in maniera non faticosa incastrati tra la Bocheta di Planon ed il Carosello 3000. Sapevamo sarebbe arrivata la salita, quella impegnativa. Ed ascesa e fatica non tardano mai l’appuntamento. Un secco tornante verso Nord ci catapulta in massima pendenza: fiatone alla mano e ginocchia in spalla, superato il primo, meno ripido, tratto, vale la pena voltarsi verso la vallata appena percorsa ed ammirare il Pizzo Cassana (3070m) svettare su di essa. Sentiamo l’ennesimo fischio della giornata: le marmotte ci hanno sempre tenuto compagnia. Fate silenzio ed aguzzate la vista: a questo simpatico animale non dispiace farsi ammirare (seppur da lontano).


Dopo l’ultimo, assai più ripido del precedente, strappo, il sentiero sfocia, a quota 2500m circa, su quella che d’inverno è rinomata essere una tra le più belle piste da sci della Valtellina. Seguendola risaliamo le pendici della montagna incastonati tra il Monte Garrone (3030m) ed il Pizzo Cantone (2904m) fino a circumnavigare le acque del Laghetto Blesaccia, nel quale si specchia il Pizzo Laverone (3052m).


Siamo in vetta al Carosello3000. Torniamo a vedere la valle di Livigno dal Forcola fino all’omonimo lago ed è impossibile non notare, volgendo lo sguardo a sud-est, il nevaio perenne (ancora abbastanza importante ad onor del vero) che ricopre di bianco Cima Viola (3374m) ed il Pizzo di Dosdè (3280m).

4) CAROSELLO 3000 - HOTEL VALTELLINA
Come ormai avrete ben imparato a conoscere: arrivati in vetta non resta che scendere. E, conti alla mano, non è stata una discesa semplice, o meglio, meno faticosa della salita. Come inizialmente avevamo pensato. Ad alleviare quasi del tutto la fatica, però, interviene lo splendido panorama sul Piccolo Tibet, adagiato bellamente sul fondo di quella che in molti ritengono essere la ‘Valle Incantata’.

Arrivo: Hotel Valtellina - Livigno (1810m)

Dopo le parole è giunto il momento dei NUMERI!


COME ARRIVARE?
In macchina: uscire da A4 a Brescia Centro - seguire in direzione Lago d'Iseo - seguire direzione Darfo Boario Terme - seguire direzione Edolo - fare passo Aprica - da Tirano seguire direzione Bormio - fare passo Foscagno in direzione Livigno - seguire via Pedrana fino alla destinazione.
Parking: è possibile parcheggiare lungo strada o nelle vicinanze del Rifugio la Calcheira.
Bus: è possibile raggiungere il rifugio la Calcheira attraverso la Linea Blu (gratuita)

Ed infine: CONSIGLI UTILI:
Approvigionamento acqua: vari punti abbeverraggio con fontanelle durante il percorso
Aree Attrezzate/Punti Ristoro: Rifugio La Calcheira/Cheseira da Fedaria
I percorsi sono tantissimi: scegliete quello che meglio si adatta al vostro gusto ed alla difficoltà che siete disposti a superare.
Il silenzio va di pari passo con la fauna selvatica che riuscirete a vedere.
Per scaricare la traccia GPX: https://www.outdooractive.com/it/route/trekking/sondrio/anello-val-fedaria/154821456/#dmdtab=oax-tab1

Grazie della lettura,
Alla prossima avventura!
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