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LAGDEI - comprensorio con vista sul Lago Santo

Writer's picture: Daniele Izzo Daniele Izzo

Nell’incantevole scenario del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano sorge, sulle rive del Lago Santo (lo specchio d’acqua di origine glaciale più grande dell’intera Emilia – Romagna), il 'Rifugio Lagdei'. Di fronte ad esso, a 1250 metri di altitudine, incorniciata da un bosco di faggi e conifere, si apre la splendida Piana di Lagdei, alle pendici del Monte Marmagna (1852m). Teatro ideale, per chi, ormai 60 anni fa, decise di portare in loco il ‘turismo bianco’.

 

Rifugio Lagdei in estate ed inverno


NASCITA E SVILUPPO - Agli albori degli anni ’60, coadiuvato da una natura in grado di fornire inverni caratterizzati da freddo polare e neve in abbondanza, l’assessorato al turismo del comune di Corniglio (PR) decise di regalare alla zona un comprensorio sciistico. In poco meno di due anni il paradiso invernale posto sopra la splendida cornice del Lago Santo era pronto: 2 SCIOVIE (‘NASCIVERA’) servivano due campi-scuola nei quali giovani in erba potevano cimentarsi nell’apprendimento della pratica sciistica; ed una SEGGIOVIA MONOPOSTO serviva l’unica vera e propria pista del comprensorio.

vecchia Skimap del comprensorio

Negli anni ’70 si parlò addirittura di un ampliamento della stazione verso la conca glaciale del Monte Aquila (1779m). l’Idea però non si concretizzò mai a causa della vicinanza della zona con la riserva naturale ‘Gaudine-Pradaccio’ (oggi ancora maggiormente tutelata dall’istituzione del Parco Nazionale).


DECLINO - il 1989 viene ricordato come l’ultimo anno di gloria della stazione sciistica ‘Lagdei – Lago Santo’. Nei primi anni ’90 soffrii enormemente la carenza di precipitazioni nevose che afflisse tutta Italia, ed in particolar modo la zona appenninica; con la conseguenza che l’unica pista, il cui fondo giaceva su una morena sassosa che richiedeva non poco innevamento per essere adeguatamente coperta, rimase spesso inagibile. Il risultato fu che, dopo qualche anno di alti e bassi, la stazione chiuse definitivamente le scorribande invernali a metà degli anni ’90.

La Seggiovia Monoposto ancora funzionante

OGGI - Soltanto la seggiovia monoposto ha resistito allo scorrere inesorabile del tempo. Le due sciovie ‘Nascivera’ sono state, infatti, dismesse e le torbiere, sulle quali centinaia di ragazzi della zona approcciarono allo sci, restituite alla natura.

L’impianto rimane comunque a testimonianza dei tempi che furono, ed è oggi attivo nella stagione estiva per portare i turisti dal ristrutturato Rifugio Lagdei a pochi metri dalla cima del Monte Marmagna, dal quale si ha una splendida veduta su tutto l’Appenino ed il sottostante Lago Santo.

La pista, in disuso da metà anni ’90, rimane comunque ben tenuta ed utilizzata dagli sci-alpinisti di ritorno dal Monte Orsaro o dal Marmagna. La larghezza è stata mantenuta intatta, la copertura erbosa è completa e le canalizzazioni non risentono ancora del tempo passato.

La presenza di un impianto si vecchio, ma ancora funzionante e la totale esposizione del comprensorio a nord fanno si che un briciolo di speranza per questo angolo di paradiso appennino rimanga accesa. Al tempo (e ad un imprenditore armato di, tanto, coraggio) l’ardua sentenza.

 


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